Hanno scritto di me...

 

Bona esplora una serie di mitologie del nostro tempo con una specularità di visione della realtà che lo pone in atteggiamento "differente" nei confronti delle citazioni testuali del suo discorso visivo.
Si trattadi mitologie minori, di stereoptipi visivi della quotidianetà borghese, amplificati dalla società dell'immagine come oggetti di desiderio e di repulsione che vengono a radicarsi nell'inconscio.
Bona, nel citarle, decompone queste immagini mitiche del nostro "antimitico" tempo e le capovolge in morfemi di qualità, in poesia virtuale.
Il mantenimento di un minimo di margine ironico gli serve per maneggiare le immagini senza esserne assorbito ed assimilato, e potere così cogliere la differenza fra l'universo in azione (la vita) e la possibilità di isolare i fotogrammi che la compongono....
(Francesco Gallo)



La pittura di Bona si è sempre manifestata su questa linea di alta concezione e gli elementi di una realtà, in una riproducibilità che ha mantenuto ferma la sua impronta di stile, sono riusciti a filtrare effetti percettivi di grande suggestione, di considerevole articolazione compositiva, in una angolazione volta a reintegrare incessantemente il proprio sentimento di intimità. Ricordo alcuni suoi quadri, della fine degli anni settanta, in particolar modo quelle bambole senza peso, quasi volanti, che sembravano dilacerare con la loro chiara innocenza, quello sfondo abissale, rotto soltanto da salti di colore, da dissolvenze di straordinaria poesia. La sua produzione si orienta su due aspetti principali: il recupero, lo studio e la ricomposizione dello strappo pubblicitario; il valore dello spazio, aggredito per impatti, per impronte frastagliate che chiudono le forme  o le mettono prepotentemente in primo piano.
La "memoria" è centrale, forte e in quei precisi dettagli l'artista coglie un tempo che una volta è appartenuto alla vita ma che adesso non scorre più in essa, ma che appunto per questo è segno indelebile, stabile, sacrale di un'emozione vissuta e adesso trasmettibile.....
(Claudio Milluzzo)




Bona ha ulteriormente approfondito il suo discorso pittorico pervenendo a delle compiutezze oltre le quali sembra non si possa giungere..Bona continuerà a meravigliare e ad entusiasmarci con la smisurata passione che egli ha per la sua Arte, trasfusa nelle sue opere pregne di intenso amore.  Amore per la vita che egli manifesta non solo con la sua straordinaria bravura e sensibilità ma, forse è quello che più conta, anche con il suo cuore..
L'originalità e la personalità di Bona traspaiono immediate, non sono catalogabili con una etichetta precostituita, nè tanto meno le sue opere si prestano ad essere facilmente imitate...Nelle sue tele intrise da originali figurazioni e da preziosismi materici che rivelano una grande passione per le opere intese quali sue creature, vi è una ricerca continua di effetti non certo arbitrari e fini a se stessi ma che inscindibilmente fusi nel contesto dellopera la arricchiscono e con il tutto dialogano ad un livello, tra il realismo più accentuato e il surrealismo più esasperato, sempre di squisita raffinatezza..
In lui vi è tanta pittura. La sua tavolozza è ricchissima delle più inimmaginabili sfumature. Gli inconsueti toni di colore che egli adopera sono frutto di una sapiente ricerca coloristica, del tutto personale, mirante a sottolineare i molteplici aspetti della sua tematica, i cui contenuti essenziali sono proiettati in un continuo divenire...
(Renato Catalano)

 
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